FRA CASSANDRE E GUFI

FRA CASSANDRE E GUFI

 

IL CAMMINO DEI FUNAMBOLI GIALLOVERDI: DAL DECRETO DIGNITA’ ALLA MANOVRA DEL POPOLO, POI TOCCHERA’ AL TEAM MANI DI FORBICE.  PROSSIMA L’ABOLIZIONE DELLA POVERTA’. COSI’ LA PENSA GEPPETTO

 

Castore e Polluce, cavalieri gialloverdi, scalpitano indomiti, sordi a invettive, moniti e richiami dei soliti gufi e varie Cassandre. Vediamo perché, cercando di capire se dietro le mosse di Salvini e Di Maio ci sia una strategia, oppure è solo la sventatezza e l’inesperienza a muovere i passi degli apprendisti stregoni (che sarebbe peggio, meglio non augurarselo).

Le stroncature ad alzo zero di tutta la libera stampa alla nota di aggiornamento del DEF, erano scontate. Scontate, ma poco credibili, perché fatte prima ancora di conoscere i dettagli della manovra- dove di solito si nasconde il diavolo- e non solo computando i fatidici decimali. La stampa estera, in particolare tedesca e il solito N.Y.T., non poteva mancare al coro delle critiche. Ma lì siamo in pieno capitalismo delle finanziarie e multinazionali disinvolte ed esentasse, e ci sta.

Pare che chi conta(va) in Italia, fra piazzale Fochetti, via Monterosa, via Solferino e il Lingotto, oltre a esibire il petto e a “non avere paura” come il PD domenica a Roma, non sembra aspettare altro che la marea dello spead, tifando per il downgrading delle agenzie di rating o confidando nella bocciatura della Commissione UE.

Unica certezza, nel momento in cui scrivo, è che bocciata o meno la manovra, Castore e Polluce hanno già vinto la battaglia che sta loro più a cuore: le elezioni europee.

Infatti, se la U.E. boccia, apriti cielo! La campagna elettorale è bella che fatta, senza nemmeno esporre al ludibrio la faccia un po’ ebra di Junker.

Se non boccia? Ve l’avevamo detto, cazzo!…bisogna alzare la voce, battere i pugni!! E chi se ne frega!, ripeterà con insolita grazia e moderazione il ministro degli Interni. Che potrà fare campagna elettorale nello Stretto di Messina, in vedetta dei “negher” .

Ha fatto scalpore l’apparizione notturna sul balcone di palazzo Chigi di Luigino di Maio. Non è quello delle adunate oceaniche di Palazzo Venezia, ma.. alla sinistra al caviale è piaciuta poco. Per la verità, a me il ragazzo è sembrato più simile a Petrolini, quando si rivolge al pubblico che, prima che apra bocca, lo subissa di BRAVO!! GRAZIE!, BRAVO!!

Castore e Polluce sono un po’ sboroni, vivono molto di slogan e selfie, o comparsate esemplari, come quella di Di Maio sull’aereo “di Renzi”, sono immersi in una realtà allargata la cui narrazione sconfina oramai nei toni mitici ed eroici. Per loro è un po’ come attraversare le colonne d’Ercole, bisogna capirli. Altro che stanza dei bottoni. Insomma, sono “uno dei nostri”, stanno contro il Palazzo, col Popolo, la vogliamo capire o no? Ma che, vogliono fare la rivoluzione? Fanno sul serio? Questa è l’angosciante domanda che aleggia fra piazzale Fochetti, via Monterosa, via Solferino e il Lingotto.

Anche Mario Monti ha detto la sua, parte con cautela il senatore a vita, ma poi sentenzia sul Corriere della Sera: “Possiamo allora concludere che questa manovra è effettivamente maldestra e azzardata. Diciamolo pure, è irresponsabile. Però questo è vero solo dal punto di vista del bene del Paese, dell’interesse generale, della Nazione, del popolo e della sovranità, che verranno tutti danneggiati.” Amen.

Il ministro Tria, che già di suo ha una faccia stropicciata, ha rilasciata una sobria intervista al Sole 24 Ore, in via Monterosa, appunto. Più che da economista argomenta da politico:

“L’ equilibrio e il pareggio di bilancio rimane un nostro obiettivo fondamentale, anche se il percorso per raggiungerlo viene allungato nel tempo per dare spazio all’ esigenza fondamentale di rilanciare la crescita.

Il mio auspicio è che spiegando la manovra che stiamo preparando, e gli strumenti che mette in campo per l’obiettivo centrale della crescita, l’ allarme rientri.”

“Non avviare le riforme avrebbe finito per creare una prospettiva disastrosa: ancora bassa crescita, alta disoccupazione e difficoltà crescente a conciliare la discesa del debito con la stabilità sociale. Bisogna poi valutare che uno degli elementi di crescita è anche la stabilità politica.”

“So bene che nel bilancio c’ era già molto spazio per investimenti e che il problema è rappresentato dal fatto che i fondi non vengono spesi…. Questo ci ha convinti che valeva la pena di scommettere. Ma non è una scommessa senza rete. Nel senso che se vinciamo la scommessa di spendere le somme in bilancio per gli investimenti avremo più crescita, altrimenti si ridurrà il deficit perché le risorse rimarranno a bilancio. Se avremo meno crescita, in altre parole, questo non comporterà un disavanzo maggiore.”

“Il reddito di cittadinanza dovrà essere un intervento duplice: di sostegno al reddito nei periodi di transizione, in cui si cerca il lavoro, e nello stesso tempo di aiuto all’ uscita da sacche di povertà che sono indegne per un Paese come l’Italia, la settima potenza industriale del mondo. Dovrà essere, quindi, contemporaneamente un intervento di stabilizzazione sociale e di politica attiva del lavoro.”

Insomma è una scommessa redistributiva di redditi che (forse) si faranno. Cinque milioni e mezzo di italiani sotto la soglia di povertà non saranno certamente contro questo azzardo. Dice Tria: se non riusciremo a fare gli investimenti i soldi rimarranno lì, nella casse dello Stato, altrimenti reddito di cittadinanza, tagli fiscali, ecc. daranno uno scossone, alzeranno i consumi e il PIL. E se l’azzardo non riesce? Interessante e nuova e la risposta di Tria: inseriremo clausole di salvaguardia, non il famigerato aumento dell’Iva, ma tagli alle spese a cura del club Mani di forbice. Auguri! 

Oggi e nel corso della settimana vedremo cosa succederà. Posso sbagliare, ma non mi aspetto reazioni al fulmicotone. Lo scenario è inedito, il governo pure, i mercati saranno più prudenti, magari incuriositi. Il fatto è che soggetti affidabili a cui affidare i propri risparmi o investimenti, sono una specie in estinzione.

Coprire i debiti con altri debiti non è rigorosamente in linea con le dottrine economiche. Ma non siamo in un’epoca di eclissi della politica a favore della finanza, degli esperti a favore dei no-vax, della realtà a favore delle fake-news? Che sia questo un modo per invertire il senso di marcia e tornare un paese normale?

 

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