Dopo ore di strade tortuose lungo le pendici settentrionali del Gennargentu giungo alla meta: Fonni, provincia di Nuoro. Lungo la strada rarissime le macchine. E’ presto e il sole è appena salito all’orizzonte, il paesaggio che ammiro, avvolto da un’aria fine e pungente, è mozzafiato. Molte volte siamo attratti dai viaggi esotici e in paesi lontani, e non ci accorgiamo di quanta bellezza abbiamo a portata di mano.
Sono nella sub regione Barbagia di Ollolai, fra i comuni di Desulo, che sta oltre il passo Tascusi, e Orgosolo, a circa 1000 metri di altitudine. Fonni supera i 4000 abitanti, una buona parte di essi, lasciata la pastorizia e le silvicultura in crisi dai lontani anni ’60, si è buttata negli ultimi decenni sul turismo, sfruttando le invidiabili bellezze naturali e la vita semplice e riposante che può assicurare ai suoi ospiti. Mentre mi avvicino al paese ammiro i colori della campagna autunnale, e un sottile strato di vapore, che si stende come una impalpabile coltre di neve, rende il paesaggio remoto ed evanescente.
Un amico mi ha consigliato di estendere la visita alla valle del Rio Perdas Fittas, al lago di Gusana, e poi di raggiungere il monte Spada, quasi a 1600 metri di altezza.

Nidiata di falco pellegrino a Fonni
A seconda delle stagioni è possibile vedere volteggiare l’aquila reale, i falchi pellegrini, le poiane. Addentrandosi nei boschi non è raro incontrare daini o mufloni, in sosta vicino a vecchi tassi, lecci o roverelle.
In primavera o estate, mi dicono le donne del paese, che dalle loro finestre vedono distese di ginestre e elicrisio, mentre dai prati giunge il profumo di timo e rose selvatiche.
Fonni è anche conosciuto per la chiese campestri di N.S. del Monte e di S. Cristoforo, oltre che per la sua cattedrale, intitolata alla SS. Vergine dei Martiri, in stile tardo barocco, rimaneggiata agli inizi del 1700.
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