FORME E RIFORME
Malignità’ fra donne, con una punta di invidia – Quando si ondeggia fra notizia e maldicenza – La politica vista dal buco della serratura di uno spogliatoio

Maria Elena Boschi
Che dire dell’articolo di Silvia Truzzi, apparso sul Fatto Quotidiano e ripreso su Dagospia, che prende di mira Maria Elena Boschi? Che l’ironia non è il suo forte? Che, quando imita il suo mentore e direttore Marco Travaglio, stona? Dov’è la penna, pur velenosa, venata da una nota di umana indulgenza, che infonde ad un pezzo, dichiaratamente a tesi, godibili parvenze di veridicità? Personalmente, come penso a molti italiani, le forme vezzose o le flaccide panze ministeriali, non fanno né caldo né freddo, anche in un’epoca in cui la politica è (anche) spettacolo. Lo sa la stampa quotidiana che, come in questo caso, afflitta com’è dalla stitichezza agostana di notizie, si butta su glutei e tette, su amanti sfregiatori a mezzo vetriolo o su un pacchiano funerale sinti, similmente a maiale che si rivolta nel truogolo. Unire cellulite e politica non è l’assist giusto per un buon pezzo, al più per una puttanata detta al bar o digitata sul cellulare ad un’amica. Tant’è!, la Silvia ci prova a fare la nota politica e di costume, mettendo insieme riforme aborrite e costumi da bagno. Ma nemmeno questo sembra nelle corde della graziosa Silvia. Il risultato? Uno sconclusionato affastellarsi di parole in cui, quello che alla fine galleggia, è la malignità di una donna verso un’altra, immotivata e inspiegabile, quasi che la pelle a buccia di arancia delle terga ministeriali potesse certificare le carenze del governo, e la cellulite porre il sigillo di precoce, repentina vecchiaia sulle smanie rottamatrici del premier toscano. Naturalmente, Dagospia (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/donna-donna-silvia-truzzi-asfalta-donna-immagine-governo-107337.htm) nel rilanciare l’articolo, porta alle estreme conseguenze la perfida persecuzione dell’incolpevole ministro (non parlo delle riforme, ma del suo culo, dal momento che ognuno c’è l’ha come Dio lo manda e il tempo lo conserva). Il sito di D’Agostino lo fa, con lo stile un poco greve che è la sua inconfondibile firma, ma cogliendo (consapevole o meno) il senso riposto dell’articolo, corredandolo, cioè, di una galleria di foto della Boschi degne di una escort o di una starlette del mondo hard.
Una persistente, tenace esibizione di immagini del ministro colta da ogni angolatura possibile, che rimanda alle riviste per soli uomini, ma anche alla body art, a quelle performance in cui il corpo è esso stesso opera d’arte. Rotolini di grasso, smagliature e cellulite finalmente si riscattano, alla faccia di Silvia Truzzi! In quanto alle riforme, quelle a chi interessano?
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