Parigi non finisce di stupire

17 Mag 2015 | 0 commenti

L'appartamento abbandonato di Pigalle

L’appartamento abbandonato di Pigalle

 

Parigi non finisce di stupire. Un appartamento, abbandonato fin dal 1942 viene riscoperto, contiene un tesoro. Sorge vicino alla chiesa della Trinité, fra Pigalle e Opera. All’avanzare delle truppe tedesche, la proprietaria, l’attrice madame de Florian, l’abbandona per il sud della Francia. Nata verso il 1874, il vero nome di madame è Mathilde Baugiron, ma non cercatene la memoria sulle tavole dei palcoscenici. Passato da ricamatrice, come molte delle cortigiane e donne di spettacolo di quell’epoca intraprendente, è una bella donna che durante la Bella Époque ha una certa notorietà fra ministri e uomini di industria. Dei propri amanti nell’appartamento sono state ritrovate le lettere, legate da nastrini colorati.

All’interno, tutto come allora, uno spesso strato di povere, ragnatele e muffe, il senso di un disordine che dice della fretta con la quale l’ospite si è congedata. Libri e riviste sparsi ovunque sul pavimento, sedie e divani ingombrati da giornali dell’epoca, quadri appoggiati ai mobili e alle pareti, ricoperte da una boiserie a fiori stinti dal tempo. Nel salone, sotto un soffitto a cassettoni, troneggia una specchiera dorata a tre ante; in un angolo, verso la grande finestra, una consolle di noce massiccio, pesantemente intagliata, con un grande specchio ovale. Nella stanza accanto una credenza colma di tazze, tazzine, ceramiche, cineserie al gusto dell’epoca. In un angolo, un gigantesco struzzo impagliato, ricoperto da un drappo di gobelin, ai suoi piedi un grande Mike Mouse di pezza; al centro della stanza, su un tavolo quadrato coperto di un drappo dorato, due candelabri, con ancora le candele di cera deformate dagli anni.

Chiesa della Trinité Parigi

Chiesa della Trinité Parigi

Donna in rosa di Giovanni Boldini

Donna in rosa di Giovanni Boldini

La vera sorpresa è però un quadro dallo stile inconfondibile di Boldini. Pur non risultando nel catalogo del pittore ferrarese, il dipinto è autentico in quanto accompagnato da un bigliettino autografo del pittore, datato 1898, trovato fra le lettere a Madame. Innamorato della donna, che all’epoca aveva 24 anni, Boldini nel dipinto si supera in quanto a dinamismo e sensualità. Madame vi appare fasciata in abito di seta rosa, il seno traboccante, braccia e mani affusolate, più leggere di piume deposte a caso sul grembo. L’idea che forse Madame abbia posato in quelle stesse stanze è conturbante. Il dipinto all’asta ha spuntato oltre due milioni di euro.

Per decenni, la figlia erede ha provveduto ha pagare le spese pur non mettendovi mai piede. Alla sua morte nel 2010 la scoperta. Ecco allora uscire dal passato un appartamento che ci dice il gusto di quell’epoca, la vita di lussi e di lustrini, la frenesia di quegli anni, i capricci e gli amori che il tempo ora ci restituisce con la stessa casualità di quelle vite.

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