ESTIVA

17 Set 2015 | 0 commenti

E’ una raccolta di cinque poesie pensate in terra toscana durante una vacanza. Colline e spiagge prendono fattezze umane; su tutte ricorrente la figura di una donna, a volte sconosciuta e inafferrabile, altre volte immersa nel paesaggio notturno in cui il tempo pare sospeso.

Sheherazade d’agosto

Grandi cieli assolati

nubi rarefatte

frappè ghiacciati

e insonnia d’olio abbronzante

Gianpaolo Talani Cinque ragazzi sulla battigia

Gianpaolo Talani
Cinque ragazzi sulla battigia

e di meloni.

Ti libero l’estate fra le labbra.

Baratti

Sui bagni etruschi gabbiani

ricamano la sera.

Due bambini inseguono vocianti

fra ligustri rinsecchiti

sottili mulinelli di foglie.

Ti ripari il viso bella

sconosciuta scuotendo

nella penombra il corpo

che dalla sabbia affiora.

Dolce esitante mi sfiori

passando inattesa la nuca

poi da lontano saluti

quasi fossi un’amante.

Walter Sabatelli: barche a vela

Walter Sabatelli: barche a vela

Idillio volterrano

Non so di quanto vento

sia fatta la tua storia.

Nel perimetro del ricordo

qua e là affiori

come mura oramai sepolte.

Nel mio cuore sei come cenere

In un’urna d’alabastro.

Allegoria della vita

Illumini i passi

di un cammino che non esiste.

Estiva 

Poche parole sul far della sera

nell’aria immobile

fra bianchi uccelli

che volteggiano sul fiume.

L’Apollo bambino oramai stanco

riposa sull’erba e protende assorto

le sue braccia al cielo.

Giornata come tante

senza nome né memoria

girandola senza vento.

Eppure com’è tenero

il tuo sguardo che annotta.

Le tue ascelle fragrante nido di primavera.aut7

Nudo

Scruto il tuo corpo nel chiaroscuro

estivo profumato d’origano e di fico

cullato dal brusio che fanno giù nell’orto le coppiette in cerca di conforto.

Battono le nove e pare un secolo

da quando le rondini stridendo

a larghe ruote sotto il pergolato

le tue ascelle presero per nido.

La gola bianca palpita e ricade

nel fumo che nell’aria si scompiglia

un sussulto lungo ti pervade

quando l’omero nudo infastidita

sottrai alla cenere che cade.

Batte l’ora ma chi può dire quale?

veglio il tuo sonno malizioso

e sento il groppo doloroso

del ricordo bello che oggi mi fa male.

Giuseppe Ramis: tra luna e lenzuola

Giuseppe Ramis: tra luna e lenzuola

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