Da oggi, con questo articolo, inizia a collaborare con Ninconanco un amico. Gli do il benvenuto, in attesa di trasferire questo e i suoi futuri contributi nel nuovo spazio che sto appositamente allestendo. Questo nuovo autore si firmerà Geppetto, uno pseudonimo in stile con il blog, sotto il quale si cela un personaggio di cui non sono autorizzato a dire molto. E’ stato un uomo pubblico, si considera ancora in civil servant, guarda l’Italia con lo sguardo disincantato di chi ne ha viste tante, mentre una smorfia perenne di amarezza sul suo viso dice delle tante attese tradite. Adesso che lo guardo bene un po’ a Geppetto ci somiglia, e mi torna alla mente Nino Manfredi, in quel Pinocchio di Comencini. Ma sotto le spesse lenti da miope, vedo il luccichio di uno sguardo luciferino che non fa presagire nulla di buono. Mah, vedremo. Poi…. alla sua età (pardon!) può dire quello che vuole.
Sul giornale di ieri, nella cronaca locale. Un anziano pensionato è stato travolto da un’auto, ecc. ecc. “Anziano pensionato”, perché questo rafforzativo? Non basterebbe anziano, oppure pensionato e basta? Sembra quasi un accanimento. Pensavo (per farmene una ragione): un anziano è per forza pensionato, così come un pensionato è per forza un anziano. Ma qualcosa non mi tornava. Poi il mio pensiero è andato agli anni fra ’70 e ’80 quando con 20 anni sei mesi e un giorno e una tribù di allegri marmocchi uno/a trenta/quarantenne andava in pensione, nel fiore degli anni! In Italia abbiamo inventato una terza specie, alieni che ancora circolano fra noi: i pensionati giovani, belli pimpanti.. e costosi.
Oggi a capo dell’INPS abbiamo una soubrette (a dispetto del nome), tutti i giorni è sui giornali, un tal Tito Boeri, il cui unico merito pare sia quello di avere co-fondato il sito La Voce punto it. Dai remoti tempi del governo Dini l’Italia ha fatto delle pensioni un cantiere aperto la cui chiusura, annunciata sempre imminente, non arriva mai. Riforma che si riforma, che si riforma. Ma i conti non tornano e lo Stato ripiana. E dato che ci siamo, memori degli antichi sfollamenti statali andreottiani, aggiungiamo la cassa integrazione lunghissima e i prepensionamenti ultra quinquennali, è la frittata è fatta. Ora i politici, di solito presbiti, sembrano che abbiano “lo sguardo lungo”, come il capitano Achab alla caccia della balena bianca. C’è il problema dei giovani, il “conflitto fra generazioni”, strilla allarmato Boeri sotto i flash. Secondo astrusi calcoli statistico-attuariali, fra 30 o 40 anni (chissà in qual mondo vivrete!!) le giovani generazioni non andrebbero più in pensione, o con pensioni misere. Chissà se lorsignori hanno tenuto conto delle aspettative di vita, che per chi è nato in questo secolo, è di 100 anni; e chissà se si ricordano della seconda gamba ( e..cche è?), cioè di quel modello previdenziale da lorsignori votato, in base al quale una forma di integrazione categoriale alla pensione INPS è giudicata indispensabile, visti i trend dell’alta disoccupazione, dei bassi salari e del calo della natalità? Boeri, il grillo sparlante della previdenza italiana insiste, tutto preso a svelare la cattiva coscienza pubblica. Basta ingiustizie! Bisogna tagliare le pensioni alte a favore dei giovani! Detta così, nel cuore di burro dei padri e delle madri italiane, è andare di liscio. Non sono i figli “pezz’ e core”? Ma il grillo sparlante non la dice giusta. In primis, perché se poniamo l’asticella attorno ai 4000/5000 euro lordi, e ipotizziamo un taglio del 10% (uno c’è già stato col c.d. contributo di solidarietà che va del 6 al 18%), il “risparmio” sarebbe irrisorio. In secundis perché Boeri non ci dice dove andrebbero questi “risparmi”. E’ vero che il sistema di finanziamento INPS è a ripartizione. Prendo da chi lavora e do a chi è in pensione. Solo che in questo caso Boeri vorrebbe toglierli a chi sta in pensione per darli a chi ? Qui sta il punto: parliamo di pensioni virtuali in un futuribile tutto da scrivere. Ergo: i soldi finirebbero allo Stato che potrebbe fare minori trasferimenti per ripianare i conti INPS. Per ridurre il debito pubblico? Credici, grullo! L’ipotesi più realistica sarebbe per continuare a spendere e a spandere, fra abusi e corruzione. E i giovani? Ci penseremo quando saranno vecchi, anzi no anziani, anzi no anziani pensionati.
Geppetto per Ninconanco
Per ulteriori informazioni sul tema si consiglia di consultare:
http://formiche.net/2015/04/19/pensioni-inps-cosa-capisco-dei-piani-boeri/